Quello dell’online gaming è una parte dell’universo videoludico che ha ormai messo radici nella nostra società. Oggi moltissimi utenti usufruiscono dei giochi online. Oltre agli innegabili punti di forza, dobbiamo anche considerare gli aspetti pericolosi
Sono gli inizi degli anni 2000 e nelle case arrivano le prime connessioni private. Cambia il mondo del videogame: si può finalmente passare dall’offline all’online. Iniziano dunque a crearsi i primi veri e propri mondi virtuali, dove migliaia di giocatori si incontrano per giocare online, ma anche interagire e parlare: nasce l’online gaming.
Ai giochi online, che richiedono chiaramente una connessione Internet, si può accedere tramite diverse piattaforme a seconda delle preferenze personali e della disponibilità di strumenti: la console, il computer, lo smartphone. Questa caratteristica favorisce certamente la loro diffusione, unitamente al fatto che si possono giocare generi che incontrano gusti molto differenti tra loro: dagli FPS, o sparatutto in prima persona, ai giochi di ruolo multigiocatore di massa, dai giochi di strategia agli arcade game.
Il settore dei giochi online è in continua crescita in tutto il mondo. In Italia, in particolare, la percentuale riguardante il fenomeno dell’online gaming sale di anno in anno, anche grazie all'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate. Secondo i dati di IIDEA, nel 2019 si è verificato un aumento del gioco online corrispondente al 18,9% e si è raggiunto un giro di affari corrispondente a 1,7 miliardi di euro.
Un mondo ancora abbastanza recente, quello dell’online gaming. Un mondo, comunque, sempre più frequentato e familiare a molti. Ciò non toglie che i suoi innegabili punti di forza siano controbilanciati da aspetti meno luminosi, che è opportuno non sottovalutare, soprattutto se i giocatori sono bambini e ragazzi.
Partendo da un aspetto positivo dei giochi online, non si può non menzionare quello inerente alla socializzazione. L'idea ancora diffusa che i videogiochi siano ragione di isolamento dei giocatori, è ribaltata da questo tipo di videogiochi. Diversi giochi online permettono, infatti, al giocatore di comunicare e sentirsi parte di un gruppo, come, ad esempio, le gilde nei giochi di ruolo in rete multigiocatore di massa. L’online gaming permette inoltre, attraverso le chat e la connessione vocale, di interagire con i propri amici mentre si sta giocando e di fare nuove conoscenze online. (Per approfondire il tema della socializzazione attraverso i videogiochi leggi il nostro articolo).
Ma è proprio questo aspetto della socializzazione e dell’interazione nei giochi online che rischia di avere risvolti negativi, ricalcando dinamiche che talvolta si concretizzano nel cosiddetto mondo reale, senza, però, apparentemente consentire la stessa possibilità di controllo preventivo. Le chat, spazi riservati all’influenza reciproca fra i vari gamer, possono diventare strumenti pericolosissimi a disposizione di chi ne fa un uso tutt’altro che corretto, i cosiddetti "leoni da tastiera". Perché questo accade? La percezione è che il mondo online, essendo così recente, abbia istituzioni molto deboli. La distanza fisica, il possibile anonimato, il minimo rischio di essere puniti fanno il resto, dando il via a forme di vero e proprio bullismo sempre più rintracciabile nell'online gaming. (Per saperne di più leggi il nostro articolo sul cyberbullismo).
Nei giochi online il cyberbullismo può avere sfaccettature diverse, come il cosiddetto cyberstalking che porta lo stalker a una continua denigrazione della vittima, minando seriamente il suo benessere psicologico. Il flaming consiste, invece, nell’inviare messaggi online violenti e volgari, allo scopo di dar vita a vere e proprie battaglie verbali tra due e più soggetti. Non molto distante dal flaming è l’harrassment, che prevede messaggi offensivi e molesti inviati ripetutamente alla stessa persona. Tra gli altri vi sono poi il doxing, ovvero la diffusione pubblica di dati personali e sensibili, e il trolling, invio di messaggi provocatori e senza senso. Infine, anche nell’online gaming, è possibile riscontrare reati a sfondo sessuale, come il sexting, ovvero l’invio di messaggi, foto o video con contenuti sessuali offensivi per chi li riceve o come il sextortion, vale a dire le estorsioni sessuali.
Un altro pericolo in cui si può imbattere chi gioca online è il cybercrime o crimine informatico, un’attività criminosa caratterizzata dall’abuso di componenti tecnologiche informatiche, sia hardware che software. Capita spesso, quando si effettua l’accesso o si completano dei pagamenti online, di lasciare in rete informazioni personali o i dati della propria carta di credito. Ecco che tutto ciò che viene lasciato in Internet rischia di poter diventare merce appetibile per fenomeni di hacking e frode online.
Dal rapporto Clusit 2020, curato dall’Associazione Italiana per la sicurezza informatica, emerge chiaramente come nel 2019 il settore Gaming abbia registrato un +25% di attacchi legati al cybercrime.
Non solo; nel periodo molto recente del lockdown, una società russa specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica, la Kaspersky, ha evidenziato un aumento notevole di cyberattacchi e tentativi degli hacker di reindirizzare gli utenti verso pagine di phishing.
Fortunatamente molti di questi attacchi sono stati sventati. Come riporta corrierecomunicazioni.it, Maria Namestnikova, esperta di sicurezza della Kaspersky, sostiene che "molti di questi attacchi legati al mondo gaming non sono particolarmente sofisticati; il loro successo è legato al comportamento degli utenti. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che gli appassionati di videogiochi sono spesso molto vulnerabili agli attacchi di phishing e tendono a cliccare su link malevoli quando si tratta di cercare versioni pirata di alcuni titoli o trucchi che li aiutino a vincere”
Si conclude questa analisi sull’online gaming tornando a un aspetto positivo del gioco online. Vi sono giochi online pensati non solo per il divertimento, ma anche per permettere l’apprendimento di nuove conoscenze: i cosiddetti serious game, giochi fondati sul metodo learning by doing, che non avrebbero visto la luce senza lo sviluppo del mondo online.
Diversi studi hanno appurato che questo genere di videogiochi rappresenta uno strumento validissimo per l’apprendimento, tant’è che alcune scuole nel mondo si sono già abilitate per renderli parte fondamentale della didattica, entrando pienamente nella nuova era digitale. Un esempio è quello di Spore, serious game di simulazione ecologica, che permette di comprendere alcuni aspetti della selezione naturale e che ha avuto molto successo in alcune scuole secondarie e Università nel Regno Unito, in Germania e in Canada.
Un mondo ambiguo quello dell’online gaming, un mondo in cui oggi si intrecciano aspetti positivi e altri negativi. La speranza è che, a una continua crescita dei giochi online, possa corrispondere una sempre maggiore consapevolezza da parte dei giocatori e, auspicabilmente, un miglioramento dei sistemi di privacy e sicurezza che regolano il mondo dell’online.
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